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Didattica del basso elettrico a cura del M° Gaetano Ferrara

Suono musicale e rumore

Quando ascoltiamo il suono di un basso elettrico, di un violoncello o il canto di una voce umana li riconosciamo subito come suoni musicali, in effetti questi suoni hanno la proprietà di essere onde periodiche, producono vibrazioni regolari nel tempo e sono dunque misurabili in altezza mediante gli hertz (anche se come vedremo non sono suoni semplici costituiti da una unica vibrazione ma sono un insieme di frequenze in rapporto armonico tra loro). Il rumore della pioggia, invece, è un suono complesso aperiodico, che non ha dunque una vibrazione con frequenza misurabile costante nel tempo (isocrona), costituito da tante frequenze che noi percepiamo come confuse tra loro, questo è ciò che noi comunemente definiamo rumore.

ONDE PERIODICHE E APERIODICHE

ONDE PERIODICHE E APERIODICHE

Naturalmente la distinzione tra suono e rumore è relativa ed ambigua, anche i piatti della batteria hanno vibrazioni non isocrone pur producendo a tutti gli effetti dei suoni musicali. Restando nel campo del basso elettrico abbiamo le ghost o dead notes, ovvero quelle note percussive stoppate, non definibili in altezza, che danno tanta spinta alle linee di basso funky.
Molti artisti nel corso del Novecento, secolo rumoroso per definizione, hanno integrato nella loro opera musicale i suoni cosiddetti indeterminati, i rumori.
A partire dal futurista Luigi Russolo che, con L’arte dei rumori, teorizzava e metteva in pratica l’organizzazione dei suoni prodotti dalle macchine da lui create chiamate intonarumori. Fu il primo di una lunga serie di sperimentatori per i quali il confine tra suono e rumore è solo un’illusione.
Ricordiamo tra i pionieri anche Edgar Varèse, mito musicale del giovane Frank Zappa, che inseriva la sirena nelle sue composizioni basate sulle percussioni.
I rumori elettrici, la distorsione del suono puro, fanno parte del linguaggio tecnologico, rivoluzionario e rabbioso del rock. Citiamo, tra i più espressivamente rumorosi, Hendrix e gli Who, pensiamo alla voce distorta di 21st Century Schizoid Man dei King Crimson.
Come dimenticare, infine, il rumore dei soldi e di un registratore di cassa a tempo di 7/4 nell’incipit di Money?

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