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Didattica del basso elettrico a cura del M° Gaetano Ferrara

Bassi a 5 e 6 corde

Non si direbbe ma il primo 6 corde fu prodotto addirittura nel 1956 dalla Danelectro con i modelli UB-1, UB-2 e, dal 1958, Long Horn Model, tutti con la scala corta di 29,5’’ e, primi nella storia, con 24 tasti; seguita dalla Gibson nel 1959 con l’EB-6 (20 tasti, scala 30,5’’, semiacustico) e poi dalla Fender nel 1961 con il famoso Bass VI con 30’’ di scalatura e 21 tasti. Più che come bassi elettrici questi strumenti sono stati identificati come chitarre baritone, anche se a tutti gli effetti erano invece delle vere chitarre basso (six strings bass), infatti l’accordatura era come quella della chitarra trasportata un’ottava sotto (dalla VI corda: Mi0, La0, Re1, Sol1, Si1, Mi2).
Questi strumenti bizzarri sono stati utilizzati alla fine degli anni cinquanta e per tutti i sessanta soprattutto nell’ambito della musica country, del rock and roll e del pop, per doppiare, rafforzando così la sezione ritmica, la linea del contrabbasso o del basso elettrico in una modalità denominata ‘tic-tac bass’, ma anche come bassi veri e propri nella musica pop rock, su La Bamba ad esempio (con la leggendaria studio session player Carol Kaye al Danelectro six string) o in alcuni hit dei Beach Boys, fino al Jack Bruce dei primi Cream e alla linea di basso di Let It Be, eseguita da John Lennon (come si può vedere nel relativo documentario) mentre Paul McCartney era al pianoforte.
L’origine del 5 corde risale invece al 1965 con il Fender Bass V che, prodotto per 5 anni senza particolare fortuna, montava un aggiuntivo DO alto, estendendo quindi il registro acuto, su un manico con 15 tasti e con una scalatura regolare da 34’’.

DANELECTRO UB-2

DANELECTRO UB-2

DANELECTRO LONG HORN

DANELECTRO LONG HORN

FENDER BASS VI

FENDER BASS VI

FENDER BASS V

FENDER BASS V

I primi esperimenti che portarono agli attuali 6 corde furono fatti dal 1974 quando il valente turnista Anthony Jackson si recò dal liutaio newyorchese Carl Thompson con l’idea del basso a 6 corde, non come chitarra bassa/baritono, ma proprio come un basso elettrico, accordato per quarte, aggiungendo alle tradizionali 4 corde MI-LA-RE-SOL un SI basso e un DO alto. Il risultato fu una serie di prototipi che però non convinsero Jackson, soprattutto per la poca distanza delle corde tra loro (intercorda). Fu solo nel 1984 che Jackson ottenne piena soddisfazione quando il duo Smith-Fodera costruì per lui quello che chiamò ‘The Contrabass Guitar’, un 6 corde classico come noi lo conosciamo, dal manico abbastanza ampio da permettere una distanza delle corde sufficientemente simile a quella del Fender.

ANTHONY JACKSON CON IL CONTRABASS GUITAR SMITH/FODERA

ANTHONY JACKSON CON IL CONTRABASS GUITAR SMITH/FODERA

Il primo 5 corde modernamente inteso, contenente dunque il SI basso, nacque invece nel 1976 dalla collaborazione tra l’Alembic e Jimmy Johnson, un altro valentissimo session player americano, bassista ad esempio di James Taylor. È un momento importante, il 5 corde con il SI basso si rivelerà uno strumento pratico per i lavoratori delle basse frequenze e riscuoterà un notevole e costante successo dalla seconda metà degli anni ottanta in poi.

JIMMY JOHNSON CON IL SUO ALEMBIC 5 CORDE

JIMMY JOHNSON CON IL SUO ALEMBIC 5 CORDE

Come abbiamo visto nella sezione dedicata all’alta liuteria i marchi che più si sono distinti nella produzione di 5 e 6 corde sono stati Smith, Fodera, Tobias, Pedulla.

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